Foreste italiane: oltre ad un Corpo serve una mente

FSC Italia | 22 Agosto 2016

Lo spiega il direttore di FSC® Italia Diego Florian a commento del riordino delle forze di Polizia voluto dal Governo e che prevede l’accorpamento della Forestale ai Carabinieri. “Occorre poi ripensare il ruolo di un settore che vede coinvolti 500mila lavoratori e 80mila aziende”.

“Giusta l’ottimizzazione di costi e gestione, l’Italia però, coperta per un terzo della sua estensione da boschi, ha bisogno di un corpo tecnico e di polizia per la gestione dei territori montani. L’accorpamento del Corpo Forestale nell’Arma dei Carabinieri rischia di focalizzare il ruolo del primo solo sulle funzioni di polizia, facendogli perdere poco a poco la propria identità ‘forestale’”, è il commento di Diego Florian, direttore del Forest Stewardship Council® (FSC) Italia – ONG internazionale che promuove la gestione forestale responsabile – sul riordino delle forze di Polizia arrivato ieri al traguardo dell’approvazione in Consiglio dei Ministri.

La situazione appare intanto piuttosto fluida poiché segnali positivi, spiega Florian, arrivano dal MiPAAF (Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali), che lo scorso 14 giugno – grazie al vice Ministro Andrea Oliviero – ha formalmente ricevuto la petizione nazionale promossa dalla rivista di settore “Sherwood – Foreste ed Alberi oggi”, di cui FSC Italia è stata uno dei primi firmatari, “in cui si chiede proprio al Ministero l’istituzione di una Direzione Foreste. Il Ministero si è impegnato a darne attuazione, nella forma più partecipata possibile, già entro la fine 2016 e inizio 2017”.

Il quadro del provvedimento ha comunque rivolti piuttosto ampi poiché chiama in causa anche aspetti generali come quelli legati all’occupazione e alle modalità di gestione di aree di grande rilevanza economica, sociale e culturale per il Paese. “Vorremmo che la questione – continua Florian – oltre ad aprire un dibattito sulle funzioni del CFS, rappresentasse anche il punto di partenza per il ripensamento del ruolo di un settore, quello forestale, che vede coinvolte in Italia 80mila aziende e 500mila lavoratori. Il settore in questi anni, nonostante l’aumento delle aree boscate (+5,8%), ha conosciuto un progressivo abbandono, anche a causa della mancanza di strategie di governance di questa importante risorsa”.

L’accorpamento riguarda 8mila persone, che avranno possibilità di scelta sul passaggio ai Carabinieri o alle altre armi – su assegnazioni guidate dalla stessa Forestale – o privatizzare il rapporto di lavoro e passare alla Pubblica Amministrazione.

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